Metamorfosi: Inferno (1973)

metamorfosi inferno  01"Era inverno", direbbero le Orme.
Nei negozi di tutta Italia usciva il secondo lavoro dei Metamorfosi.

Non so bene cosa si fossero aspettati i fans degli ex "Frammenti" dopo un esordio così imperniato su musiche beat-cattoliche ma di sicuro, non un album come quello che uscì il 30 gennaio1973.


Di fatto, già dalla meravigliosa copertina della "Gamma Film" di Roberto Gavioli (quella di "Mammut, Babbut, e Fliut,", "Cimabue" e il "Vigile Concilia") si intuiva che qualcosa era cambiato: non più figure bibliche ma scenari infernali, non più luminose canzoni impostate sulla gioia di vivere e di credere, ma cupi racconti tratti dall'Inferno di Dante.

Anche la line up della band era cambiata: il chitarrista Luciano Tamburro se n'era andato senza essere più sostituito e, nella sezione ritmica, il batterista Mario Natali aveva lasciato il posto all'inquieto congolese Gianluca Herygers ("Bravo, ma pazzo", mi confidò personalmente Jimmy).
I Metamorfosi si erano dunque assestati a quartetto ma, pur avendo mantenuto inalterati i 3/4 della vecchia formazione, avevano rivoluzionato completamente sia la loro immagine sia, come vedremo, il loro sound.
"Inferno" è di fatto un concept album a totale spessore Prog. Una vulcanica suite di 16 brevi movimenti in cui vengono messi all'indice i protagonisti dei mali della società (spacciatori, avari, razzisti, politici ecc), attualizzando il modello proposto nella Divina Commedia di Dante.

La spiritualità del gruppo passa dalla primigenia magnificazione di una Fede ultraterrena, alla concreta denuncia di quei soggetti che stanno corrodendo il mondo civile, dimostrando così non solo una sopraggiunta maturità artistica e intellettuale, ma anche l'assunzione di una coscienza comunicativa perfettamente al passo coi tempi.
Lo stesso sound del disco, non ha più nulla di "E fu il sesto giorno".metamorfosi 02Pur sempre condito da citazioni mistiche, "Inferno" è un granitico incedere tra diversi scenari tematici, tutti perfettamente coesi da un ordito musicale solido e variegato e supportato da una voce di rara potenza ed incisività.
Ognuno degli episodi che compongono l'album ha una propria personalità ben definita e si aggancia quelli contigui formando una scaletta di straordinaria bellezza.

Le tastiere di Enrico Olivieri (Elka personalizzato, Hammond C3 e Piano) sono l'elemento armonizzante di un groove che alterna sapientemente brani maestosi ("Introduzione", "Caronte") ad atmosfere cupe e gotiche ("Violenti" "Spacciatore di droga") , raggiungendo a tratti picchi di struggente passionalità ("Lussuriosi").

La tensione narrativa non conosce flessioni e, restituisce un Prog Rock, per molti versi allineabile a quello dei più blasonati colleghi d'oltremanica.
La possente voce di Spitaleri raggiunge qui uno dei suoi tanti vertici interpretativi e la sezione ritmica Turbitosi - Herygers da quanto di meglio si potesse chiedere ad un'opera di questa caratura.
Anche se inficiato da un leggero pietismo poetico (che comunque era nella perfetta norma per quei tempi quale eredità dell'Underground), "Inferno " è da considerarsi un monolite del Prog Italiano per classe compositiva, strumentale e tecnica.

metamorfosi 03Capolavoro nel suo genere, ed estremamente ricercato dai collezionisti di tutto il mondo (tanto da essere stato uno degli album più falsificati del pianeta), il disco ebbe anche un discreto riscontro commerciale vendendo, si dice, circa 10.000 copie. Difetti? Si ce ne sono, ma non certamente imputabili alle capacità tecniche del gruppo.
Come capitò a molte formazioni minori che trattavano temi "epici" e "mistici", anche i Metamorfosi furono accusati di prendersi un po' "troppo sul serio" rispetto alla loro visibilità e per questo, apparvero a molti "supponenti" ed "eccessivi".

In questo senso, le numerose apparizioni nei vari Festival Pop, pur se arricchite da trovate sceniche mai banali ed un grande impatto teatrale, non riuscirono a tradurre la qualità del loro operato in termini di sopravvivenza commerciale e questo forse, anche a causa della fortissima concorrenza da cui rimasero inevitabilmente schiacciati.

Scioltisi poco dopo la pubblicazione di Inferno, i Metamorfosi si riformeranno negli anni '90 per dar vita al sequel del loro capolavoro, "Paradiso": ancora con nuove idee e sempre sorprendendo il pubblico con il loro grande cuore Rock.


METAMORFOSI - Discografia 1972 - 1975:
1972: E FU IL SESTO GIORNO
1973: INFERNO
2004: PARADISO

45 commenti :

Anonimo ha detto...

Ciao complimenti vivissimi per le tue recensioni sul pro italiano, ho
trovato bellissima quella su INFERNO della Metamorfosi....Ma anche le
altre...Stammi bene
Lino

Anonimo ha detto...

"INFERNO" � un capolavoro degli anni 70, ma � anche vero che "PARADISO" � un grande album degli anni 2000, non certo una nostalgica riproposta. Metamorfosi � uno dei grandi gruppi storici ancora in attivit� li ho visti �sentiti" a Roma alla Stazione birra, che concerto! dal vivo sono mostruosi, grande voce, grande musica, carismatici, lo stile di Metamorfosi � inconfondibile, adesso attendo l'uscita di "PURGATORIO" e sono sicuro che Metamorfosi ci riserver� un' altra sorpresa. Ti consiglio (se ti capita) di andarli a vedere.

J.J. JOHN ha detto...

@ anonimo - Ho ascoltato "Paradiso". Veramente ben fatto e con tutti i suoni al posto giusto: non credevo che arrivassero a questo livello di professionalità.
Spitaleri è veramente inesauribile.
-
"Cielo di venere" e "Il sole" mi hanno veramente commosso: tra l'altro quasi dieci anni fa moriva mio padre e quindi in questo periodo sono un molto sensibile alle canzoni evocative.
-
Appena arrivano a tiro, volo a vederli dal vivo.
-
PS: Grazie della segnalazione - JJ

Anonimo ha detto...

Ho letto proprio adesso la tua rece, e sono lieto che dopo avere ascoltato "Paradiso" tu abbia capito che non è una nostalgica riproposta. Paradiso è l'anello di congiunzione tra passato, presente, e l'immediato futuro che sarà "PURGATORIO". Grazie per "l'inesauribile", spero di esserlo ancora a lungo, quasi tutto quello che compongo fa parte dei miei incubi,ma il nemico è potente, potrò vincere altre battaglie, ma non la guerra. PROG NEVER DIE!!! Con affetto JIMMY SPITALERI.

Anonimo ha detto...

@Jimmy Spitaleri
Caro Jimmy, grazie di avermi scritto: sono orgoglioso e scosso dalla tua presenza così autorevole.
non credevo col mio log di arrivare a tanto.
So... Please to meet you!
(hope you guess my name...)
-
"Paradiso", ripeto è meraviglioso, unico, autonomo.
Ne farò un post il 19 maggio, anniversario della morte di mio Padre.
"Cieli di venere" e "Il sole" mi hanno toccato le corde più profonde dell'anima: melodie di speranza, certezza, "pietas".
La tua fede non è la mia, ma non ha importanza: chi ha la capacità di sublimare certe sensazioni, al di là dei propri incubi e delle contraddizioni, ha già vinto tutte le guerre e non deve più aver timore di nulla. Capito?
-
Ti prego, scrivimi ancora, anche privatamente. Ambirei conoscerti e parlare un pò con te di molte cose.
Appena passi per Milano dammi un clic!
Il primo Chinotto, lo offro io ._))
-
Abbraccio grande, anche a Enrico e tutti i ragazzi.

John

Anonimo ha detto...

Ascoltato, una sola parola: CAPOLAVORO!!! Non riesco a dire altro!!!

Non capisco ancora come oggi abbiamo così tanta feccia musicale, quando fino a 30 anni fa si suonava così!!!

Anonimo ha detto...

Da come ne parli JJ sembra quasi ke i metamorfosi possano competere con i grandi nomi del prog sinfonico inglese.....yes, genesis, ecc...forse si esagera un pò, no?

Grande album e grande spitaleri, grande anke il tastierista (anke se le tastiere in inferno son datate....), però non me la sento di mettere il gruppo nell'olimpo del prog.....neanke a livello nazionale......insomma da noi ci son stati gruppi come banco, osanna, ecc, ecc....però do merito ai metamorfosi di aver prodotto un disco alquanto originale....insomma come gruppo mi sembrano migliori di altri gruppi nazionali ben più osannati....come per esempio PFM.....

Grande comunque Spitaleri, ke mi sembra un personaggio dal forte carisma ke spero di sentire in concerto prima o poi dalle mie parti....

alex77

J.J. JOHN ha detto...

Non è che voglia mettere i Metamorfosi al livello dei Genesis. Questo no. Non sarebbe onesto.
Cio' che intendevo è che loro, pur in un contesto conflittuale molto limitato, hanno saputo portare avanti un discorso sinceramente autoctono e moderno che non ha avuto effettivamente molti pari nel panorama "minore" Italiano.
Poi, tra l'altro, il mio amico jimmy è uno "che mena"... per cui cui mi guardo bene di parlarne male :-))
Scherzo, ovviamente.
Godetevi Inferno più che potete se volete veramente assaporare cosa c'era oltre al Banco, alla PFM e agli Osanna.

MarioCX ha detto...

Ecco un disco che ho ascoltato diverse volte con umiltà e pazienza.
Non ho potuto però fare a meno di rilevarne l'ingenuità delle liriche (che almeno però hanno il pregio di non essre troppo verbose) e la prolissa ridondanza musicale. Insomma: l'impressione è quella di avere a che fare con materiale terribilmente invecchiato.
E non bene.

John, io la spugna ancora non la mollo, ma devo dire che, al momento, ascolto e riascolto con gran piacere solo Il Biglietto Per L'Inferno.
Di questi gruppi "one shot" o poco più intendo.
Un abbraccio.

taz ha detto...

Io lo trovo un disco ancora adesso "moderno"...con spruzzate jazz e avanguardia da far invidia a molti ben più famosi gruppi dell'epoca...tappeto ritmico e tastieristico NOTEVOLISSIMO...quando sembra che tutto stia andando in un tunnel senza luce...sferzate di tastiere accendono tutto il tunnel...GRANDE disco, per me chiaramente!!! aspetto Purgatorio...ciao

Giampaolo ha detto...

Noto che ci sono commenti altalenanti su quest'album....per me l'album tutto sommato è buono.
@ Alex 77 se ho capito bene la successione è questa: Banco, Osanna > Metamorfosi > Pfm.....giusto???
Se ho capito bene la Pfm non ti piace.....
ciao e buona domenica!!!

Anonimo ha detto...

Mi metto subito a caccia di "Inferno" che non ho.
(ofvalley)

Anonimo ha detto...

@ Giampaolo:

la pfm trovo ke sia tra i big italiani il gruppo più sopravvalutato.

Grande tecnica individuale e grande resa sonora collettiva, ma li trovo meno originali rispetto ad altre formazioni di rock sinfonico del periodo....poche idee insomma....è questo si fa evidente in album come chocolate kings, dove loro continuano a proporre rock sinfonico (e siamo nel '75) e per di più facendo ampi riferimenti a yes e genesis (basta sentire il cantato di Lanzetti)...

In più trovo ke tra tutti fossero i più immediati, più orecchiabili.....storia di 1 minuto è un capolavoro, ma è una composizione semplice se la mettiamo a confronto con altri gruppi del 72....

Era probabilmente nei 70 il gruppo italiano più esportabile all'estero, il più vendibile, ma credo ke noi nella ns. piccola penisoletta abbiamo avuto di meglio (i Banco su tutti nel campo sinfonico....)

Comunque è un gruppo ke riascolto sempre volentieri....e devo ammettere ke a livello tecnico di musicisti così ne avevamo veramente pochi...

alex77

taz ha detto...

so che é impossibile ma io alla PFM gli proverei a levare Impressioni di settembre...come strumentisti sono favolosi...come autori....pochino, per me.ciao

JJ JOHN ha detto...

Taz, "La luna nuova", "Via Lumière", "La carrozza di Hans", "E' Festa", "L'isola di niente", "Il banchetto" li consideri "pochino come autori"?
Ma sei davvero sicuro?

taz ha detto...

OK..raddrizzo il tiro...fino a quando nella formazione ha continuato a esserci Pagani qualcosa di buono si è visto...Storia di un minuto lo considero uno dei dischi più belli del prog...grazie a Impressioni di settembre...l'unica canzone che percorre indisturbata tutte le mode di questi 40 anni...togli le canzoni citate da te io mi ricordo solo Maestro della voce...Mi spiego, li considero grandi...ma con influenze maggiori rispetto ad altri gruppi...anche il BMS o le Orme sono gruppi influenzati, ma almeno hanno un cantante originale...non voglio parlare di oggi perchè sentire cantare(?) Franz....mamma mia...li andrei a vedere...ho comprato qualche disco...loro sono bravi..ma per me c'è un ma...ciao

giody54 ha detto...

Inferno dei Metamorfosi..un capolavoro! L'ho ascoltato decine di volte,purtroppo dischi cosi' oggi ce li sognamo...ottimo anche "Paradiso",ma non c'è piu'quel feeling di allora..troppi anni sono passati..il cantante è tra i migliori in assoluto..e che dire del tastierista...grandi!

Anonimo ha detto...

Disco che ho letteralmente consumato..INCREDIBILE DALLA PRIMA ALL'ULTIMA NOTA!
Spitaleri ha una voce incredibile,davvero calda e avvolgente,mentre Enrico Olivieri fa miracoli con le tastiere,riuscendo a tirar fuori una caterva incredibile di suoni e fraseggi che ti tengono incollato dal primo all'ultimo minuto.
Che dire dei testi...io li ho trovati stupendi e adattissimi alla musica proposta.
Uno dei miei dischi preferiti del prog italiano!

Denis

piccic ha detto...

Sai John, rileggendo la recensione, non so fino a che punto sia corretto parlare di "citazioni mistiche" nei testi dei Metamorfosi.
Magari devo riascoltare Inferno da capo, ma non mi pare ci siano grandi riferimenti alla mistica, anzi spesso è molto letterale riguardo ai mali dell’uomo e della società, visti più dall’esterno che dall’interno.

J.J. JOHN ha detto...

In effetti qui la "mistica" è più letterale che concettuale: traspare a mio avviso nel linguaggio, nella poetica e nella "tensione" dell'opera. Credo comunque fosse solo un retaggio del primo periodo abbondantemente superato.

Filo ha detto...

E' tanto che non lo ascolto, ma mi ricordo l'Introduzione, Caronte e anche Spacciatore di Droga belle e potenti, poi un calo e Lussuriosi che trovai veramente insopportabile, sia come musica che come liriche. Il resto non mi aveva colpito ne' positivamente ne' negativamente. Sarà che da chitarrista ci trovo un po' troppe tastiere... mentre adoro dischi come Melos che le tastiere quasi non le ha... ma Inferno mi è piaciuto poco. Dovrei riascoltare e aggiornare il giudizio, ma non credo che migliorerà molto.

Anonimo ha detto...

Filo ha ragione. Certi testi erano davvero controrivoluzionari:
"Perversi ed invertiti, amanti proibiti, voi non ritornerete indietro mai...".
Cosa vuol dire? D'accordo che eravamo nel 73 e la questione omosessuale non esisteva ancora, ma perchè io che lo sono dovrei andare all'inferno?
Voglio dire che a me questo disco piace molto, ma certi testi... mamma mia.

Paolo ha detto...

"Perversi ed invertiti, amanti proibiti, voi non ritornerete indietro mai..."
E' certamente un passaggio estremo che oggi stona, il contesto della canzone però affonda le radici nella Divina Commedia fondendosi logicamente con un'idea Cattolica che, per me ingiustamente sia chiaro, si sposa perfettamente con quel passaggio.
Non ero ancora nato nel '73 e non so come poteva essere preso questa frase che al mio primo ascolto, ammetto, mi mise a disagio.
Disagio perchè considero Inferno un album in toto fenomenale dove trovo l'unico punto debole nel breve "avari" che mi sembra un po' povero, quasi fosse stato buttato giù in fretta e furia.

Invece "lussuriosi" è per me musicalmente geniale.
Esso viene anticipato e direi presentato da "limbo" che dopo "terremoto" accompagna per un pezzo dolcemente quasi sognante verso una porta ideale che si apre e ci accompagna in un'altra dimensione, con una folata di vento seguita da un tema molto diverso ancora complesso, ma più psichedelico, quasi ad avvertirci cosa ci aspetterà dopo e che come un pugno nello stomaco ci colpisce violentemente: "lussuriosi" è un tema infatti che si stacca da tutto il resto, totalmente ipnotico, ripetitivo che descrive alla perfezione la pena che deve subire chi nella vita ha cercato l'eccesso e la non convenzionalità. Che ci può essere di peggio per loro di una vita nella ripetitività?

piccic ha detto...

@anonimo: È un disco, e come ha detto Paolo reinterpreta il gergo medioevale, senza pretese di fare teologia morale.

L’ottica medioevale, che è intrinsecamente religiosa ed estranea alle forme di ateismo moderno, traduce secondo la sua propria sensibilità culturale; oggi l’espressione sarebbe differente, ma non cambierebbe l’aspetto dottrinale, che non è tanto di "dannazione", ma di riconoscimento del peccato come offesa a Dio (e quindi separazione).
L’idea di "discriminazione" come spesso la si intende (in modo assai ambiguo) in ambito contemporaneo mi pare decisamente estranea al pensiero medioevale.

A me il testo sembrava balordo per come Spitaleri sa interpretare questo "sentire medioevale", e ancor di più quando lo applica alle moderne categorie di "spacciatori" e via dicendo. Non credo dia adito a fraintendimenti: senza contestualizzazione storica, tutto il linguaggio è ambiguo.

@Ciao JJ, buona Pasqua! :)

DogmaX ha detto...

Gli sto dando un'altra possibilità... e a parte qualche passaggio un po' sottotono sta cominciando a piacermi.

Anonimo ha detto...

Ola John,qui Boris...riascoltato oggi il disco lo trovo invecchiato male,al contrario di altri classici di quell'anno tipo Banco,Area,Osanna e pochi altri.A dirla tutta lo trovo arcaico,moralista,pesante e prevedibile,vedi la quasi cover della PFM di "impressioni..." ,forse un tentativo di replicarne il successo o un'influenza dichiarata(?).Cmq ci sono dischi peggiori e non sono pochi! La questione che non capisco è il perché molti commentatori parlino del presente musicale come se si dovesse ripetere quella stagione all'infinito...mi sembra pigrizia di ricerca musicale,dato che oggi esiste in italia una scena rock molto più preparata di allora ed anche più fantasiosa,solo che non suona prog e ci mancherebbe anche visto che sono passati 40 anni! A voi che vi lamentate consiglio di aprire la mente e vedere fuori dal prog 70s se volete godere il presente musicale,altrimenti potrei dire che dopo il be-bop americano anni '40 la musica è finita ovunque...ma sarei pregiudizievole no?! X me la musica migliora ogni anno...grazie x lo spazio John 8)

Boris ha detto...

Ola John,qui Boris...riascoltato oggi il disco lo trovo invecchiato male,al contrario di altri classici di quell'anno tipo Banco,Area,Osanna e pochi altri.A dirla tutta lo trovo arcaico,moralista,pesante e prevedibile,vedi la quasi cover della PFM di "impressioni..." ,forse un tentativo di replicarne il successo o un'influenza dichiarata(?).Cmq ci sono dischi peggiori e non sono pochi! La questione che non capisco è il perché molti commentatori parlino del presente musicale come se si dovesse ripetere quella stagione all'infinito...mi sembra pigrizia di ricerca musicale,dato che oggi esiste in italia una scena rock molto più preparata di allora ed anche più fantasiosa,solo che non suona prog e ci mancherebbe anche visto che sono passati 40 anni! A voi che vi lamentate consiglio di aprire la mente e vedere fuori dal prog 70s se volete godere il presente musicale,altrimenti potrei dire che dopo il be-bop americano anni '40 la musica è finita ovunque...ma sarei pregiudizievole no?! X me la musica migliora ogni anno...grazie x lo spazio John 8)

J.J. JOHN ha detto...

Ma infatti,
il progressivo italiano non è un termine di paragone: è stata una splendida stagione della nostra musica che ha dato tanto in merito a libertà, fantasia, democrazia, sperimentazione, tecnica e follia.
Cose che oggi ci sognamo.

Ce ne occupiamo specificatamente su "Classic Rock" perchè ho espressamente voluto che questo fosse un sito monotematico, ma il Prog italiano non è l'unica espressione musicale della terra: è un pezzo di storia e cultura musicale che è finito nel 1977.

Il fatto che oggi molti giornalisti e commentatori ne parlino e lo usino come metro di giudizio, significa che da un lato lo onorano così come doveroso, ma dall'altro forse ne invidiano proprio le sue caratteristiche libertarie.

Lo credo, poveretti: inchiodati davanti ai loro computer devono solo parlare bene di Marco Carta e di Arisa....

Anonimo ha detto...

Ho ascoltato Jimmy Spitaleri a Guardiabruna in un recente concerto delle Orme e mi sono talmente emozionata da sognare la sua voce. Poi Inferno ha sublimato la mia anima. Grazie Jimmy

Anonimo ha detto...

...io lo amo.
La voce di Jimmy toglie il respiro.

Cristian ha detto...

O non era un Elka Synthex o è sbagliata la pagina di Wikipedia :-)

http://it.wikipedia.org/wiki/Elka_Synthex

Ciao

J.J. JOHN ha detto...

Grazie Cristian. Non ricordo da dove ho preso questa info, ma a scanso di cazziate, correggo.

Cristian ha detto...

"il sintetizzatore era un prototipo realizzato da Mario Maggi (agli appassionati di elettronica e di strumenti musicali non risulterà sconosciuto questo nome) e costruito in tre esemplari: il primo lo usai io, gli altri due furono usati dalla PFM e dai Pooh. Tra l'altro Mario ha poi costruito un synth divenuto famoso: il Synthex."

(intervista a Jimmy Spitaleri, http://www.arlequins.it/pagine/articoli/corpointerviste.asp?chi=32)

Anonimo ha detto...

Agli ultimi due concerti a cui ho partecipato, Enrico Olivieri utilizzava il primissimo prototipo monofonico di Mario Maggi ed anche il Synthex.

claudio65 ha detto...

Ho ascoltato questo disco dei Metamorfosi nell'ultimo week-end. E' veramente un grandissimo disco di progressive rock, assolutamente all'altezza con i migliori prodotti inglesi. Azzardo a dire che è uno dei primi cinque album del prog italiano, sia per i contenuti che per la qualità del suono. Questa era gente che aveva tecnica da vendere. Peccato che le vendite non li abbiano premiati. Lo avrebbero davvero meritato. Prodotti come questi andrebbero rivalutati, magari ristampati con un buon remastering ed un buon libretto illustrativo.
Perché, questi sono davvero "classici" del rock targato Italia. E non possono finire nell'oblio.

ugo ha detto...

son d'accordo con te claudio65 pure io lo inserisco tra i primi 15 dischi italiani.peccato che lo stesso non si può dire nè per l'esordio...e fu il 6 giorno bello ma ancora acerbo e pervaso di un catto-prog a volte quasi irritante.riguardo il disco dei 2000 PARADISO lo trovo bello edulcorato ma lontano dal furore creativo di INFERNO che resta il loro capolavoro!
ultimamente il cantante JIMMY SPITALERI ha fatto parte delle ultime ORME ma,secondo me,non ci azzeccava un fico secco!
ripeto il concetto che tutta la magia del prog nostrano era concentrato nei primi 70 poi nulla piu!
stesso discorso riguarda i R.R.R. che nel loro disco dei 2000 IL PITTORE VOLANTE hanno cercato,inutilmente,di ripetere la magia di..per un mondo di cristallo senza riuscirci e,a mio avviso, manco gli ultimi OSANNA nel loro PALEPOLITANA hanno prodotto un disco non male ma che data pure la struttura breve dei brani non raggiunge manco la sufficienza(parere personale) ed io li adoro essendo pure campano come loro.morale:non cerchiamo nei tempi recenti quella magia che solo negli anni 70 questi gruppi son riusciti a produrre!meglio quei gruppi che hanno chiuso i loro battenti nei 70 senza riproporsi adesso con risultati perlomeno discutibili! ugo

Sergio ha detto...

Riguardo alle vendite è un dato di fatto che il mercato musicale dell'epoca si basava quasi ed esclusivamente sui prodotti del mercato inglese che sfornava gruppi a iosa.
Questo oscurò tutto ciò che di buono veniva fatto negli altri paesi tra cui il nostro.
Io penso che se i metamorfosi fossero stati inglesi e avessero cantato in inglese di conseguenza, un pizzico di notorietà in più l'avrebbero ottenuta.
Detto questa bellissima la voce di Jimmy!

Daniele ha detto...

Ho comprato questo lp pochi mesi dopo la sua uscita e già lo vendevano a metà prezzo, 1500 lire, perchè non si vendeva !! Potevo scegliere tra INFERNO e MELOS del Cervello e decisi per il 33 della Metamorfosi e mai scelta fu più azzeccata. Inferno è un disco bellissimo, lo metti ancora sul piatto e lo ascolti tutto d'un fiato, per me un capolavoro assoluto e immortale come molti altri 33 del Prog italiano, all'epoca non apprezzato e da molti anni ricercatissimo dai collezionisti di tutto il mondo. Qualche anno fa ho incontrato Jimmy Spitalieri a "Stazione Birra" e l'ho ringraziato per averci dato e lasciato qualcosa di indelebile e fantastico. Questo disco me lo tengo stretto....
Daniele

Anonimo ha detto...

Trovo Inferno dei Metamorfosi uno dei capolavori assoluti della musica della prima metà degli anni 70. Ad ogni ascolto ti da qualcosa di nuovo e di diverso. Strumentisti dalla tecnica eccellente e sopraffina e grande voce del cantante. Uno di quei lavori che dovrebbe essere fatto studiare nelle scuole musicali per capire cosa era il Prog. in Italia.

Anonimo ha detto...

Disco pesante, invecchiato malissimo. Il cantato con l'accento siciliano è insopportabile. La comparsata di Jimmy Spitaleri nelle Orme è la cosa più volgare del Prog italiano.

ugo ha detto...

come al solito chi spara nel mucchio non si firma mai!
ovviamente dissento totalmente sul giudizio primo perchè INFERNO resta tra i 10 capolavori del prog nostrano e poi perchè questa inflessione siciliana onestamente non la noto affatto!
riguardo l'incursione nelle orme be li mi trovi d'accordo primo perche delle vecchie orme è rimasto solo il nome e secondo perchè la vera anima del gruppo era ALDO con la sua voce particolare!
per cui,a questo punto,il buon MICHI DE ROSSI farebbe bene a smettere di riprovarci tant'è che da pochi giorni è uscito un nuovo disco dal titolo CLASSICORME" dove vengono rieletti alcuni classici del gruppo più qualche inedito il tutto in chiave classica e con voci operistiche!
della serie chi più ne ha più ne metta!
le vere ORME son finite nel 77 col disco STORIA O LEGGENDA poi tralasciando tutto il resto bisogna proiettarsi negli anni duemila con la loro trilogia
IL FIUME ELEMENTI L'INFINITO dove,in maniera rinnovata,hanno saputo rispolverare i vecchi scheletri del prog settantiano! ciao ugo

Unknown ha detto...

buon album...forse un tantino esagerato l'uso delle tastiere, avrei inserito qualche schitarrata in più. Grande voce Spitaleri e fighissimo il coretto alla Uriah Heep della canzone 'Lussuriosi', sembrano proprio loro!
Marco87

Anonimo ha detto...

Grandissimo disco !

La maestosa voce di Spitaleri si addentra tenebrosa e vibrante nei meandri di un Inferno Dantesco rivisitato e attualizzato con grande classe ed eleganza musicale e con liriche suggestive e turbinose

Michele D'Alvano

Anonimo ha detto...

Indubbiamente questo è il capolavoro dei Metamorfosi .

Michele D'Alvano

Anonimo ha detto...

Di Davide Spitaleri da solista, gradevole e ben suonato il disco Uomo irregolare del 1980 .

Michele D'Alvano