Ristampe, che problema!
Ovvero: affinità e divergenze tra le Stelle e noi.

le stelle di mario schifanoPenso risulti evidente a tutti che nel corso degli ultimi anni siamo stati bombardati da ristampe: riedizioni di tutti i tipi, in tutti i formati e di tutto ciò che abbia perlomeno una minima possibilità di smercio, o quasi.

Tempo fa mi sono addirittura imbattuto in una ristampa in vinile da 180 grammi del primo dei Tyrannosaurus Rex e la prima cosa che mi chiesi fu: “ma questo, chi cavolo se lo compra?”.
 

Comunque, a parte i miei legittimi dubbi - probabilmente infondati visto che l’Italia è sicuramente disseminata di fans di Marc Bolan come me - ho proseguito a spulciare lo scaffale per accorgermi che c’era pure “Alice Cooper show”, il primo di Mina e tutta un’altra sfilza di titoli più o meno famosi accomunati però dalla stessa infelice caratteristica: l’insipidità.
A toccarli infatti, sembravano tutti uguali: stesso peso, stessa consistenza, stessa freddezza.


Quando ero ragazzino, avevo una collezione di vinili molto vasta e uno dei miei scherzi preferiti era scommettere con gli amici che avrei potuto riconoscerli tutti solo al tatto. A volte anche solo passando la mano sulla costa.
Loro mi bendavano, mi mettevano in mano un trentatrè giri a caso e io lo riconoscevo immediatamente. Quante pizze mi sono conquistato con questo giochino....

Yessongs” era facile da indovinare perchè era enorme. “Brain salad surgery” o “Atlantide” dei Trip erano inconfondibili dalla fustellatura. “Ad Gloriam” pesava un quintale e aveva l’imbustamento rovesciato. Odessa” di Bee Gees era vellutato come lo erano “Circus 2000” e “Peppino di Capri” ma con rilievi diversi. 

Se tastavi “Non farti cadere le braccia” sentivi chiaramente il fiammifero e di “Io come io” lo beccavi subito dal medaglione.
La ruvidità di certe copertine poi, ti rimandava subito a titolo e autore, come nel caso della Formula Tre o dei Sensation’s Fix.


Ottimisticamente ho sempre pensato che queste nuove ristampe in commercio fossero tutte realizzate con determinati crismi e pur non avendo la tattilità dell’originale, ne riportassero fedelmente almeno la grafia corretta e soprattutto il sound, ma mi sbagliavo di grosso.

 
mario schifano bookletCominciai ad avere dei serissimi sospetti quando in Spagna io e la mia compagna acquistammo una simpatica copia di “Animals” in versione picture disc, probabilmente affascinati dalla Battersea power station stampata sul vinile. In tutto 26 Euro, che non è poco.
 
Una volta messo sul piatto però, la mia dolce metà - che oltre ad adorare i Pink Floyd ha anche un orecchio perfetto - capì subito che c’era qualcosa che non andava: “guarda che il giradischi è tarato male”, mi disse.

Osservo lo stroboscopio, ma la rotazione è corretta : 33 e 1/3.

"E allora cos'hai tanto da lamentarti?", le chiesi.
 

Morale: dopo un po' di prove scopriamo che il disco era stato rimasterizzato a velocità sbagliata: suovava leggermente sottotono e durava ovviamente di più dell’originale. Pazienza, in fondo lo avevamo preso solo per l'immagine della centrale elettrica, però penso che questo aneddoto la dica lunga su cosa ci stanno propinando certe discografiche.
  

E se invece non si fosse trattato di Animals che conosciamo tutti a memoria, ma di un disco raro come “Terra in bocca” dei Giganti (di cui venne commercializzato un take di prova al posto dell’originale) o peggio delle famigerate “Stelle di Mario Schifano” che molti non hanno neppure mai visto ne sentito? Come facciamo a fidarci della ristampa?

Non possiamo: dobbiamo affidarci alla buona sorte sperando
che la copertina che vediamo e i brani che ascoltiamo siano riprodotti bene, nell’ordine corretto e possibilmente senza tagli.
Non sono in molti infatti a possedere un vinile da 4 / 5.000 euro per poter fare le debite comparazioni e vi assicuro che a volte escono fuori delle belle sorprese.
 

Nel caso delle “Stelle di Mario Schifano” ad esempio, qualche osservazione bisogna farla: non fosse altro perchè la grafica del disco venne progettata di persona da uno dei massimi esponenti della Pop-Art italiana e dunque, oltre che di musica, si parla anche di arte.
 
le stelle di mario schifano dedicato aPer cominciare, a parte il logo BDS che ovviamente non poteva essere riprodotto, nella ristampa, ci si accorge che qualcosa non va sin già dalla copertina : la front cover originale infatti, è giocata su un contrasto molto raffinato tra un rosso scuro e un argento vivo, mentre nella riedizione che ho io, il rosso è praticamente un rosa acceso e l’argento è volgarmente dominante. (foto in alto a sx)

Le delicate sfumature di Schifano si perdono nella modestia della riproduzione, così come le scritte che circondano la copertina.

In terza pagina  la marginatura delle dediche è sbagliata così come il carattere e i relativi “a capo”. Nell'originale poi, la filigrana non esiste: la lista dei nomi è su campo bianco.
(ultima foto a sx)

Ancora: nel booklet del CD, non si capisce perchè la terza e la settima pagina siano invertite rispetto alla sequenza voluta da Schifano
(foto in centro) e i credits finali siano disposti su due colonne anzichè a cascata .
Infine, a parte i colori errati, quasi tutte le pagine della reissue presentano dei palesi tagli grafici in prossimità dei margini. Come se nell’Ultima Cena si tagliasse il viso di un apostolo.

Ora ditemi voi cosa costava alla discografica riprodurre esattamente l'edizione originale, come del resto hanno fatto rispettosamente per anni i giapponesi, anzichè massacrarla in questo modo.

In fondo chi se ne frega, dirà qualcuno: “solo grazie a queste ristampe possiamo ascoltare del materiale al quale mai e poi mai avremmo potuto accedere”.
Certamente, dico io: ma a quale prezzo?

30 commenti :

isidax ha detto...

miii come sei pignolo :-))
prova ad ascoltare i vecchi Lp del fausto e poi le versioni in CD vedrai che vere schifezze.

katia ha detto...

jj è evidente che per fare un post del genere avevi per le mani l'originale delle stelle...
sei un mito
katia

J.J. JOHN ha detto...

@ DAVIDE:
... e allora vedi che non sono poi così pignolo.
Comunque, insomma: sto parlando di pezzi dai 3.500 in su. Con tutto rispetto per il Maestro, ça va sans dire.
Piuttosto, parlaci un pò di queste "ristampe schifezza" di Faust'O.
Sarebbe davvero interessante e poi...ho fatto un post proprio per parlarne.
Un abbraccio fraterno
John

@ KATIA:
Ebbene si. L'originale delle "Stelle" mi è passato tra le mani.
E' stata un'esperienza bellissima.

taz ha detto...

L'originale è originale!...Ad gloriam-Emilio lo curcio-Capitolo 6-Logan dwight-Buon vecchio charlie-Circus 2000(an escape..)- The Trip(time of..)-Garybaldi(nuda)-Maxophone..sono i dischi che non ho mai avuto e che m'interessvano...ho comprato le ristampe e sono contento lo stesso, non ho speso molto, non li ascolto(non ho la possibilità di farlo) ma sono felice ogni tanto di andarmeli a vedere..degustibus...ma a me di andare a spendere migliia di euro per dei dischi originali ma inascoltabili perchè tanti sono così...non mi va...Dimenticavo ho preso anche le Stelle di Mario...ciao

Daniel ha detto...

Magari fosse così solo per i vinili! Con i cd, anche nelle prime edizioni, è anche peggio, perché spesso da un 10-15 anni li mixano malissimo, con il volume sparato al massimo, una dinamica inesistente e addirittura distorsioni come clipping o altro. Con gli mp3 e simili poi lasciamo perdere, perché ormai è l'unico formato commercializzato e si devono pagare a peso d'oro file lossy che non valgono assolutamente il loro prezzo. D'altronde come in molte altre cose si è puntato tutto sulla riduzione dello spazio virtuale occupato a discapito della qualità.
Forse negli ultimi tempi si sta registrando una timida inversione di tendenza in realtà, perché le dimensioni degli HD e lo spazio di file hosting è aumentato molto... ma siamo ancora molto lontani da una qualità ideale.

Regolo ha detto...

Quoto Taz: l'originale è l'originale e beato chi ce l'ha, ma meglio una non-perfettamente-fedele ristampa in sano vinile che qualsiasi ristampa in CD (che, tra parentesi, per la maggior parte fanno cagare anch'esse).
Anch'io ho comprato la ristampa in LP delle Stelle di Nuda; per quest'ultimo soltanto per la splendida copertina di Crepax e non per la musica in se' che non è un granchè...

isidax ha detto...

io ho le orecchie incatramate ma in Poco Zucchero dicono ch eci sia porcate inimaginabili. sopratutto un piccolo "stacco" (come se saltasse il disco) in "cosa rimane"

taz ha detto...

dispiace dirlo ma alcune ristampe di cd della btf fanno "male" allo stomaco....certo tranne quando l'originale è già malridotto...De De Lind dopo due ascolti sembra che qualcuno l'abbia registrato vicino al caminetto con la brace accesa....insomma....regolo su nuda la penso come te....la copertina é di una buona qualità....la musica, preferisco altro di Garybaldi..ciao

Anonimo ha detto...

io ho comprato due ristampe in compact disk di ad gloriam delle orme. una della mellow e l'ho pagata quasi 40 mila lire (20 euro di oggi) e l'altra in un cestone del supermercato a 3 mila lire (un euro e mezzo di oggi). era meglio la seconda.

giody54 ha detto...

delle "Stelle di .."esiste qualcosa di valido (ristampa vinile o cd)che sia migliore della Mellow,che è poi quello che ho io?

JJ John ha detto...

No, caro Giody54, temo di no, almeno in Italia.
Non mi risulta nemmeno che sia stato ristampato all'estero.
Forse in forma di bootleg, ma non credo.

Anonimo ha detto...

io ho l'originale delle Stelle in vinile nero non lo sento da anni per non rovinarlo. E pensare che avevo comprato anche il rosso tanti..tanti anni fa da Ricordi in Via del Corso a Roma

Anonimo ha detto...

"il prezzo di vendita originale era di circa 40.000 lire" non e' vero Ricordi al Corso aveva due rossi a L 2,500 ciascuno. Uno l'ho comprato e regalato ad una mia amica...di allora

J.J. JOHN ha detto...

Grazie anonimo. Specifico quanto hai segnalato.
L'informazione sul prezzo però, mi è stata data da un attendibilissimo lettore che lo comprò all'epoca e a quella cifra in una galleria d'arte di Torino.
Ora, non so se quell'esemplare avesse dentro le famigerate "litografie numerate" di cui tanto si parla.
Su questo credo si dovrebbe fare chiarezza.
Per cui se c'è qualcuno che possa fornire dei chiarimenti, lo prego di farsi avanti.

Per quanto riguarda il colore dei vinili, alcuni esperti sostengono che oggi valgano entrambi la stessa cosa, visto che di esemplari rossi se ne vedono in giro anche troppi rispetto alla loro presunta introvabilità.
Anzi: un vinile nero EX potrebbe valere anche più del rosso, dato che quell'edizione non circola più da parecchio tempo.

PS: cmq, allora non potevi saperlo, ma alla tua amica hai fatto proprio un gran bel regalo!

morris1 ha detto...

Forse sara' stata una copia "particolare" ma L40000 per un disco erano tanti....troppi per gli stipendi di allora. Non mi ricordo di avere mai visto una cifra cosi alta per un LP. Allora non c'erano ancora i doppi, che sarebbero potuti costare un po' di piu', neanche Freak Out di Zappa era uscito doppio. Gli LP costavano da L1800 a L2500/2700 massimo. Forse aveva delle litografie, perche il disco si trovava in molti negozi di Roma ed era stato anche reclamizzato da Anna Carini in una trasmissione radio della Rai che veniva trasmessa la domenica sulla musica underground di allora. Meglio di Per voi giovani o Bandiera Gialla perche' presentava sempre della buona musica introvabile e credo che comprasse i dischi da Consorti, oggi Ricordi. Il piu' fornito negozio di dischi a quel tempo a Roma. Comunque grazie per il tuo chiarimento...questi sono solo i miei ricordi e con l'eta' si puo' anche sbagliare.

u g o ha detto...

hai perfettamente ragione john ma io che mi son visto smagnetizzare le copi di PIERROT LUNAIRE Q.V.L. E RUSTICHELLI-BORDINI(e speriamo sia finita qui!!!)in cd preferisco comprare una ristampa magari non perfetta ma in vinile piuttosto che comprare questi oggettucci di plastica che sono i cd!evviva il padellotto di vinile ugo!ah buone vacanze poi a settembre ti chiederò di eviscerare alcune schede ciao

Anonimo ha detto...

Non siamo in un blog che si occupa di tecnologia ma sono molto, molto, molto curioso di sapere come si possano smagnetizzare dei CD.

ugo ha detto...

senti io non ho fatto altro che ascoltarli piu volte come si suol fare penso tutti poi mi è stato detto da un altro cultore del prog che la OP.TI.MES dell'AQUILA nel pubblicare su cd alcuni titoli commise un errore diciamo di transfert per cui dopo riprtuti ascolti io non sento piu nulla e ti parlo di ristampe originali del 89/90 su etic.rca

J.J. JOHN ha detto...

@ Marco Verpelli.
Il discorso non era che i CD si "smagnetizzassero". Piuttosto si ossidavano.
Si dice che fosse un componente di certi inchiostri con cui venivano titolati i primi CD che era corrosivo.
Io non lo so di per certo, ma sta di fatto che piano piano il supporto si imbruniva e alla fine diventava inascoltabile.
E' capitato anche a me con supporti originali acquistati all'epoca. Diciamo che su 200 ne dovetti buttare via almeno una decina.
Un paio credo persino di averli conservati per ricordo.

Unknown ha detto...

Cosa c'è di male a comprare una ristampa? ci sono dischi del prog italiano assolutamente irreperibili, altri che se li trovi devi fare un mutuo per pagarli allora, se le ristampe non ben fatte, perchè non comprarli? Perchè togliere la possibilità a molti di ascoltare quello che è patrimonio di pochi? Viviamo nell'epoca della condivisione, allora viva la condivisione.

ugo ha detto...

bravo mauro condivido appieno ciò che dici e poi oltre al prezzo direi indicibile di certi dischi originali consideriamo pure il discorso di ristampare materiale perlomeno discutibile e lasciare nell'ombra perle rare!e poi vi siete mai fatta queta domanda?ma perchè ristampano solo gli lp in vinile oppure in cd e rimangono fuori tanti 45 giri che ,se ristampati,arricchirebbero la discografia di ogni appassionato oltre che consentire di completare la discografia di un gruppo!un esempio?il BALLETTO DI BRONZO che coi suoi tre 45 giri tutti con retro inedito arricchiscono una discografia altrimkenti irrisoria come quantità solo 2 lp vi pare?ciao ugo

J.J. JOHN ha detto...

Il problema Mauro, è che non sai mai a priori se una ristampa è ben fatta, e non sempre si possono fare raffronti con l'originale.
Per il resto, se sono fatte bene, io non ho veti.

Anonimo ha detto...

Salve, innanzitutto i miei più sinceri complimenti per questo blog!

Ma vorrei precisare una cosa su una "ristampa" citata nell'articolo, ovvero il picture disc di Animals dei Pink Floyd... Per essere sicuro al 100% dovrei verificare sul mitico sito dell'amico MrPinky (che è una specie di bibbia sui vinili dei Floyds) , ma mi pare di ricordare che non esista alcuna versione ufficiale di Animals su picture disc e, comunque, ricordo ancora meglio che negli ultimi 10 anni di dischi contraffatti dei Floyds (e non solo) ne sono sbucati fuori a bizzeffe sia su picture disc che su vinile colorato... quindi direi che se quella copia di Animals gira a velocità errata vuol proprio dire che è una delle tante versioni contraffatte, quindi non si può imputare nulla all'etichetta discografica ufficiale che di certo non avrà avuto nulla a che fare con quella edizione.

Parlando invece di ristampe che non rendono giustizia agli originali... qualche annetto fa ho acquistato 2 ristampe 180gr dei Jumbo: "DNA" e "Vietato ai minori di 18 anni?"... ma ho notato che DNA suona bene mentre "Vietato..." ha un timbro decisamente scuro (per farlo suonare in maniera accettabile ho dovuto equalizzarlo, alzando un pò medi e acuti in particolare). Chiaramente, non ho le edizioni originali per fare un confronto diretto, ma dubito fortemente che questa ristampa che ho di "Vietato..." si possa definire un disco che suona correttamente... Ho poi anche notato che le etichette del vinile che ho qui sono su sfondo nero (e non blu!)... Mentre le etichette della ristampa di DNA sono su sfondo blu un pò più scuro e smorto rispetto alle classiche etichette Philips ma comunque non nere come sulla mia ristampa di "Vietato...".
E quindi mi chiedo se ho beccato qualche "sòla" con questo disco oppure se tutte le ristampe su vinile di questo album suonano ugualmente male (e comunque noto che hanno etichette non di certo nere come la mia copia e sulla mia copia i numeri di matrice sembrano quelli corretti)... mah?!?

Ovviamente, poi, evito di citare la ristampa Sony in vinile del 2009 in edizione limitata di Zarathustra del Museo Rosenbach che chi ha avuto la "fortuna" di poggiarci sopra la puntina sa già cosa potrei dirne al riguardo (e magari voglio evitare di diventare scurrile)...
Non potendo permettermi un originale (trovandolo, fralaltro!) , per consolarmi, ho dovuto poi procurarmi la ristampa giapponese del 1982 e, in seguito, ho preso anche la ristampa della Contempo (entrambe su vinile, ovviamente) che sono tutt'altra cosa.


Salutoni,

Vincenzo.

Anonimo ha detto...

In ultimo, anche se fuori tema, ma siccome viene citato esplicitamente nell'articolo, ci tengo a dire 2 parole sulla prima stampa di "non farti cadere le braccia" di Edoardo Bennato...
Vedo che, in genere, vale l'equazione: fiammifero in rilievo = prima stampa del 1973 (con quotazione economica annessa!)...
In realtà, ciò non è esatto... di stampe col fiammifero in rilievo ne esistono almeno 2 differenti e forse anche 3 (io ne ho "solo" 2 differenti e la terza variante non mi è ancora passata fra le mani).
Le differenze più evidenti fra la prima stampa del 1973 e le successive che hanno ancora il fiammifero in rilievo sono nel tipo di cartoncino usato per la copertina: più spesso e ruvido anche dentro così come fuori (e quindi ingiallito anche dentro) per la prima stampa vera, il fiammimero è in rilievo ma con la base incollata sulla prima stampa (e non interamente ribaltabile, quindi) e l'etichetta del vinile ha un'organizzazione grafica dei titoli differente, nonchè una tonalità di arancio più scura/intensa sulla prima stampa... ma se non bastasse ciò, basti guardare "la pistola fumante" ovvero il timbro SIAE in etichetta che sulla prima stampa del 1973 è ovviamente un timbro del primo tipo (quindi un pò più piccolo), mentre l'altra copia che ho qui ha un timbro del secondo tipo (che si sa iniziò ad apparire verso la metà del 1975 e quindi tale versione è stata prodotta almeno nella seconda metà del 1975).
Oltretutto, ho il 45giri di "meno male che adesso non c'è nerone" che ha una data di matrici di novembre 1974 e quindi uscito sul mercato almeno alla fine del 1974, se non all'inizio del 1975, che sul retro di copertina ha una lista degli album precedenti di Bennato e "non farti cadere le braccia" viene indicato ancora col numero di catalogo SMRL 6109, che vuol dire copertina apribile con fiammifero in rilievo... chiaramente, tutte queste info (e le relative foto) si trovano anche sul sito italianprog dell'amico Augusto Croce.
E, ovviamente, 99 volte su 100 che questo disco appare in vendita su ebay si tratta della seconda (o terza) stampa SEMPRE descritta (e quindi valutata) come se fosse la prima... ma la verità è che di stampe successive con fiammifero in rilievo ce ne stanno parecchie in giro mentre di prime stampe vere ne esistono veramente pochissime... e comunque spesso non vengono neanche riconosciute in quanto se uno pensa che ne esista solo una versione allora dà per scontato di avere fra le mani proprio quella.

Salutoni,

Vincenzo.

JJ John ha detto...

Caro Vincenzo,
ormai la famosa ristampa "sottotono" di Animals è stata incorniciata e fa bella mostra nel salottino di casa mia. Pertanto non so dirti chi l'avesse pubblicata. Se vuoi, faccio uno sforzo e la sballo. Dimmi tu.
Posso solo dirti che mia moglie Marina che ha un orecchio perfetto, a momenti mi era svenuta.
Riguardo a Zarathustra, ne ho posseduto una copia unplayed. Poi "played" perché almeno una volta ho voluto farla girare sul mio Thorens.
Va da sé che ho anche la prima ristampa in Cd, ho voluto fare un raffronto, ma non ce n'è stato nemmeno bisogno. Appena poggiata la puntina sul disco ero su un altro pianeta.
Bassi avvolgenti, proporzioni perfette, insomma, tutta la poesia necessaria per un godimento ininterrotto per tre quarti d'ora.
Capisci perchè è tornato di moda il vinile?
Che poi crte ristampe siano uno schifo... beh.. su quello non posso intervenire.

Anonimo ha detto...

Grazie mille inoltre per la preziosa diagnosi del fiammifero.
JJ

Anonimo ha detto...

Tranquillo, non è necessario che levi il tuo Animals dalla cornice... quando intendo copie contraffatte voglio dire che chi le ha prodotte le ha fatte in modo da farle sembrare ufficiali, quindi ha di certo indicato l'etichetta ufficiale... ma in realtà si tratta di dischi pirata.

Su Zarathustra, già la differenza fra il vinile Sony del 2009 oppure il vinile Contempo (fine anni 80, se non erro) o quello giapponese del 1982 è a dir poco drammatica... ma, chiaramente, l'edizione originale suonerà ancora meglio di certo (e comunque, con questa cosa che mi hai appena ribadito, mi hai girato il coltello nella piaga... ahahah).

E, certo... con me sfondi una porta aperta perchè, in effetti, a casa mia il vinile non è mai passato di moda perchè non ho mai fatto il passaggio al CD come tantissimi (e quindi non ho neanche dovuto rifare il passaggio inverso negli ultimi anni)...
Del fatto che sia ad un certo punto sparito dalla circolazione me ne sono accorto solo perchè non li trovato più regolarmente in negozio, a meno di non andare in quei posti che trattano anche dischi usati... e in genere, a meno di dover spendere "an arm and a leg" (come dicono gli inglesi) , preferisco le vecchie edizioni pre-epoca-digitale a prescindere... e, pensa te come sono fuori moda... io usa ancora pure le cassette... e solo per il solo ascolto, ma continuo tutt'ora a registrarle quanto e più di prima e di certo meglio di prima perchè negli ultimi anni ho potuto procurarmi delle ottime piastre a 3-testine di fascia alta per un tozzo di pane, mentre ai vecchi tempi potevo solo sbavare sulle pagine delle riviste di HiFi. :P

Salutoni,

Vincenzo.

Anonimo ha detto...

mamma mia quanti errori di battitura nel mio ultimo post.

ma figurati per il fiammifero... da quando ho finalmente scoperto come stavano realmente le cose, ho sentito come un dovere morale il cercare di divulgarne tutti i dettagli. ;)

Salutoni,

Vincenzo.

marco ha detto...

Ho provato a trascrivere la surreale conversazione che apre il disco tra Peter Hartman e la band, a parte che alcune cose sono davvero inudibili ma vorrei capire di cosa diavolo stessero parlando ahahahah comunque ho fatto del mio meglio, o del mio peggio, dipende dai punti di vista
Peter Hartman: “Devi andare nel tuo piccolo hauselescingos” (???intraducibile na cha cavolo dice???)
Band : “Ok! Quaranta speaks”
Band: “Ah ah ah ah!”
Band: “Ah, mi devo mettere qui dentro no?”
Band: “Su tutto….”
Peter Hartman: “No schizzo deve…”
Band: “Ah sì sì”
Peter Hartman: “Uno schizzo. Poi lui, poi tu sotto a lui, poi….”
Band :”Forse è meglio questo così possiamo sedere in due!”
Peter Hartman: “Mmmmmh”
Band: “Va bene?”
Peter Hartman: “Mmm-mmmh”
Band: “È troppo alto forse?”
Band: “Are you, are you well?”
Peter Hartman: “Two speaks”
Band: “Alzare un po’ la cuffia”
Band: “Troppo alto?”
Peter Hartman: “Impossibile!”
Band: “Allora…..”
Band: “Piano! Piano!” Mi spacchi le orecchie! Se lui fa così forte mi spacchi le orecchie”
Peter Hartman: “Sempre odio la polizia soprattutto quando uno come un pazzo che sta guidando….”

marco ha detto...

Comunque per la cronaca il testo è preso precisamente dal canto 14 dell’Orlando Furioso anche se dopo la prima strofa la cantante ci aggiunge una piccola frase che non appare nel canto originale
E dirgli: - Orlando, fa che ti raccordi
Di me ne l'orazion tue grate a Dio
Né men ti raccomando la mia Fiordi... -
Ma dir non poté: - ligi-, e qui finio
Ma dir non poté: - ligi-, e qui finio