Mack "Sigis" Porter: Peace on you (1972)
Mack Porter nacque in Ghana circa 10 anni prima che la dorata nazione africana ottenesse l’indipendenza dagli inglesi, avvenuta poi nel 1957.
Dalle scarse note biografiche, sappiamo che si trasferì giovanissimo in Olanda per poi approdare nei primi anni 60 in Italia e più precisamente a Napoli dove si inserì nel circuito musicale della città e pubblicò in appena due anni ben quattro singoli per l’etichetta Fans: proprio la stessa che nel 1973 avrebbe tenuto a battesimo La Pop Compagnia Meccanica di Gigi Pascal.
Per inciso, la discografia a nome Mack Porter per la Fans fu: “E’ la mia donna/Contento”, “A me piace l'amore/Questa sera è ritornata lei” e “M. P. Blues/Ciao ti saluto” del 1968, a cui seguì nel 1969 il fortunato “Dove sei felicità/L’amore ritornerà”.
I 45 giri sono tutti a produzione locale ma almeno due di loro travalicano i confini della città partenopea ampliando così la popolarità di Porter. Ad esempio “E’ la mia donna” viene incluso nella colonna sonora del film del 1968 “Il ragazzo che sorride” con Al Bano e Rocky Roberts, mentre “Dove sei felicità” di Mario Gentili e del compositore folignate Ezio Ranaldi vince il festival “Un giovane per l’Europa” tenutosi a Lugano nel 1969.
L’atmosfera di quest’ultimo brano, occorre dirlo, è debitrice a “With a little help from my friends” di Joe Cocker, ma sufficientemente personalizzata per conquistare le platee internazionali e suggellare definitivamente il sodalizio con Ezio Ranaldi, collaborazione che durerà per tutta la carriera musicale di Porter.
Grazie poi alle sue performances dal vivo che furono tanto convincenti quanto vulcaniche, Mack Porter - nel frattempo soprannominato “Sigis”- viene notato nei primi anni 70 dalla label milanese Rifi, all’epoca impegnata nella produzione di Terra in Bocca dei Giganti, e ciò gli frutta un contratto discografico che si concreterà in due 45 giri e nel concept album “Peace on you”, pubblicato nel 1972 e oggi particolarmente ricercato dai collezionisti di vinile italiano anni '70, anche se non strettamente correlato al Progressive Italiano.
Di fatto, nei sette brani che compongono l’album di Prog non ce n’è quasi per nulla ma, al di là di questo, “Peace on you” aderì perfettamente al suo momento storico, sospeso com’era tra memorie blues psichedeliche e la ricerca di nuovi linguaggi.
In questo senso, tra i sette brani del disco non possono sfuggire le stravaganti digressioni Hendrixiane di “Sunday in neon lights”, le cesellature di chitarra in “Miles to go”, i richiami Dylaniani in “The 7th house” o le atmosfere West Coastiane in “Til the fall” che, pur non rappresentando una novità, facevano comunque un buon passo avanti rispetto all’elefantiaco panorama italiano monopolizzato dall’Erba di casa mia di Massimo Ranieri, da Marcella Bella, Orietta Berti, Mino Reitano e Rosanna Fratello.
La stessa copertina del disco si inseriva poi in quel contesto di grande creatività grafica che permeò tutti gli anni ’70 e, nel caso di “Peace on you”, consisteva in una sleeve apribile dal centro con tanto di colomba della pace fustellata a delinearne i contorni.
Notevole anche il ventaglio di turnisti che accompagnava l'interprete tra i quali ricordiamo Vince Tempera, all'epoca impegnato anche con Venditti nelle registrazioni de "L'Orso bruno" e Alberto Baldan, fratello maggiore del più noto Dario.
Pur con tutta la buona volontà dell'autore però, l’album non sconvolse più di tanto nè l’Underground da cui il Porter si tenne sempre a debita distanza, ne tantomeno il mercato discografico a causa di una promozione talmente flebile che, ancora molto tempo dopo la sua pubblicazione, si credette che il disco fosse uscito solo a livello promozionale.
In realtà “Peace on you” venne regolarmente pubblicato col numero di catalogo RiFi RDZ ST 14213, ma con una tiratura talmente bassa da passare inosservato.
All’album vennero poi affiancati due 45 giri di cui uno precedente la sua pubblicazione (“Mary Grace/Yellow high” del 71) e uno successivo contenente due estratti dall'LP, ma anche questi ebbero un’accoglienza troppo timida per incoraggiare Porter a proseguire oltre.
Le ultime stoccate che conosciamo del Porter “musicista” attengono al film giallo “A.A.A. Massaggiatrice bella presenza offresi...” diretto da Demofilo Fidani nel 1973 e il cui tema Circus mind venne eseguito dal complesso Mack Sigis Porter Ensemble.
Dopodichè, il nostro preferì traghettare il suo talento nel mondo della moda: campo in cui lavora tutt’oggi con il brand Mack Squire raccogliendo ulteriori e meritate soddisfazioni.
6 commenti :
Ottimo articolo, John! In merito ad Alberto Baldan Bembo, ti (e vi) segnalo che all'epoca era stretto collaboratore di Mina. Tutto qui!
Ciao John, è un bel po’ che non ci si sente! Ottimo post come sempre, complimenti per esserti accorto del pezzo ‘Circus mind’, rimasto a quanto mi risulta inedito ed anch’esso abbastanza hendrixiano. Segnalo che anche un’altro brano di Sigis è stato utilizzato in ambito cinematografico, si tratta di ‘Sunday in neon lights’ inserita (ed in modo esteso) nel film ‘La morte scende leggera’ sempre del 1972.
disco interessante che non mi aspettavo, anche perchè mi era completamente sconosciuto (all'epoca comunque ero piccolino e ascoltavo Erba di casa mia, forse mi piaceva il titolo...).
Til the fall mi ricorda molto To love somebody in versione Eric Burdon.
Mack Sigis Porter è purtroppo mancato due anni or sono a Foligno.
Era in anticipo musicalmente su tutto i rock italiano e sono molto orgoglioso di aver partecipato come autore musicale e paroliere a tutta la sua produzione.
Ezio Ranaldi
Bungiorno, il cantante che si chiama Mack Porter III ha a che fare con lui ? Grazie
Disco piacevole
Michele D'Alvano
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