Fili D'Erba: Fili D'Erba (1972)

rock prograssivo italiano
QUANDO LA PRODUZIONE FA LO SGAMBETTO...

Quando dal 1970 il pop italiano cominciò ad imporsi su scala nazionale, centinaia di gruppi tentarono di cimentarsi in quel nuovo genere così suggestivo e complesso: alcuni con risultati notevoli, altri in modo meno convincente non possedendo i codici atti ad interpretarlo (Dik Dik, Equipe 84, Gruppo 2001 ecc.) oppure non essendo riusciti a staccarsi del tutto dal beat anni Sessanta (es: I Santoni, e La Grande Famiglia). 

Stesso discorso vale per il mondo delle discografiche dove, parallelamente all’affermarsi di alcune etichette specializzate quali Bla Bla, Trident, Magma e Cramps, si scatenò una vera e propria caccia all’artista pop. Talora con audace spirito innovativo come nel caso della Derby per i Triade o della Picci per i Seconda Genesi, ma a volte facendo disastri come la Italdisc con i Fili D’Erba

Fondata nel 1956 da Davide Matalon, ex direttore artistico della Cgd, la Italdisc si fece subito notare per il suo spirito innovativo, cavalcando l’onda del neonato rock’n’roll italiano e producendo artisti di gran classe quali Ricky Gianco, Roberto Vecchioni, ma soprattutto Mina Mazzini (allora Baby Gate), che proprio grazie a Matalon inanellò una serie di successi dagli indotti stratosferici. 

Nel 1963 però Mina passò alla Ri-Fi, in capo a qualche anno la spensieratezza degli anni Sessanta cedette il posto a rivendicazioni e pragmatismi, il pubblico cambiò radicalmente, e all’alba del decennio successivo anche per la gloriosa Italdisc venne il momento di tirare le somme: o adeguarsi ai tempi, o chiudere. 

prog italiano 1972
Alché, nel 1972 Matalon decise di tentare la carta del pop, e a questo punto entrarono in gioco i Fili D’Erba, gruppo formatosi a Milano nel 1971 e composto da quattro musicisti già piuttosto esperti: il bassista Frank Del Giudice che si era fatto le ossa in Canada collaborando tra gli altri con Dave Clinton Thomas dei Blood Sweat & Tears; il chitarrista Lino Liguori, fratello del celebre jazzista Gaetano e imparentato con Gegè di Giacomo, nota spalla di Renato Carosone, il batterista Jean Pierre Olivas che aveva militato nell'orchestra di Perez Prado, e il tastierista classico Paolo Moderato

Attivissimi dal vivo nel Nord e nel Sud Italia, ma anche in Svizzera dove condivisero una tournee teatrale coi Pooh, i quattro suscitarono ben presto l’attenzione della manager italo-egiziana Dina Piattoli della Chappel Music la quale, dopo aver ascoltato due loro provini per un potenziale 45 giri That's my life / I want you back, li apprezzò al punto da dirottarli proprio da Matalon per registrare un intero Lp
Nacque così nell’aprile del 1972 Fili D’Erba: album di undici brani prodotto da Renato Pareti e registrato su otto piste dal fonico Alberto Trevisan, lo stesso che cinque anni dopo si sarebbe occupato della Pentola di Papin. Otto i pezzi originali e tre le covers tra le quali spiccava Il Cieco: versione italiana di Jo’s Lament di Rod Steward su testo di Roberto Vecchioni e dello stesso Pareti

Il disco invero non fu propriamente d’avanguardia, anzi: fatta eccezione per Confusion e V.i.p. (che da sole valgono comunque l’intero l’album), esso apparve più come un collage poco omogeneo, stilisticamente ondivago, e spesso datato sia come sound che come testi. 

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Però, si trattò anche di un lavoro solido, professionale, molto ben eseguito, e che tra l’altro la band promosse massicciamente all’interno del cicuito controculturale: partecipando a numerosissimi festival Pop in tutta Italia accanto a nomi storici del prog quali Delirium, Banco, Osage Tribe, Capsicum Red, Teoremi e Numi, e persino ad un singolare concerto per i detenuti del cacere minorile Beccaria di Milano. 

Ma allora: cosa non funzionò al punto di riconsegnare i Fili d’Erba all’anonimato
Stando a Frank Lo Giudice, la causa principale fu al 90% la produzione di Renato Pareti: un compositore leggero (Donna Felicità per i Nuovi Angeli; Mister Amore per Toni Dallara) e poco avvezzo al rock, che non solo impose a Frank un modo di cantare a lui inadeguato, ma non si occupò nemmeno di spingere il disco. 
Si aggiungano poi gli esigui investimenti della Italdisc, ed ecco perché i Fili D’Erba furono lasciati a se stessi. Insomma, un’occasione sprecata

In fondo il gruppo possedeva tecnica, intuito, perseveranza, ed anche una certa consapevolezza per bypassare i limiti del loro primo album, e come nel caso dei Flashmen, anche a loro sarebbero bastate un po’ più di fiducia e sicuramente una produzione più oculata

Si ringrazia per le immagini il SITO UFFICIALE DEI FILI D'ERBA

62 commenti :

claudio65 ha detto...

Interessante questa storia, come tante altre raccontate in questo blogspot. Una considerazione: moltissime case discografiche avevano promosso tantissime band "progressive" ad inizio anni settanta, così come, alcuni anni prima, avevano fatto con i gruppi beat. Ma, poi, dopo aver fatto incidere questa grande messe di dischi, non hanno fatto opera di promozione, ne hanno stampato pochissime copie, insomma: hanno fatto in modo che queste opere finissero nel dimenticatoio. Insomma: non ci hanno creduto. Sarà una domanda ingenua: ma, allora, perché queste case discografiche hanno speso soldi e risorse per incidere questi dischi, se poi nemmeno loro ci credevano? Così, tanto per averli in catalogo? C'è qualcosa che non torna in tutte queste storie. Ma, forse, sono io che, essendo al di fuori del mondo discografico, ci capisco poco ...

ugo ha detto...

questo disco ricordo solo che lo comprai e,a parte la copertina,mi lasciò talmente deluso che manco me lo ricordo però come ha detto JOHN se gli unici due pezzi dignitosi sono quelli la vorrà dire che è proprio cosi!
ciao ugo

p.s. diciamo fra le cose peggiori del prog italiano assieme al paradiso a basso prezzo e,in parte, alle nuvole di paglia!

Pietro55 ha detto...

Non so cosa mi abbia spinto a comprare questo CD, parecchi anni fa.Sicuramente il nome "ecologico" del gruppo. Ma, una volta ascoltato, li ho subito relegati nel girone dei dimenticati, o degli inutili. Giù, in fondo, nell' ultima mensola e senza ordine alfabetico. Perciò, mi ci è voluto un po' per andarlo a pescare.
L' ho appena riascoltato ma, con tutta la buona volontà, non sono riuscito ad andare oltre i primi tre-quattro brani. Neanche un guizzo degno di nota.

ugo ha detto...

si in effetti son d'accordo con te pietro pure io lo trovo leggero e banale a parte un paio di brani ma si sa molti gruppi prog dei 70 vennero annoverati come tali pure perche usciti in quel periodo ma non tutto era oro colato.
qui non pretendiamo che tutto il materiale dei 70's sia all'altezza delle prime orme pfm new trolls b.m.s. o balletto di brozo oppure rovescio della medaglia ma pure osanna e l'alenxo è lungo ma gruppi come questo gli stessi dik dik lìequipe 84 hanno si cercato di cavalcarne l'onda ma senza riuscirci.
a mio avviso solo i pooh di parsifal e un pe del ns. ci son riusciti ma poi pure loro hanno abdicato al pop mainstream sebben con classe.
tutto sommato ci son riusciti meglio alcuni cantautori tipo claudio rocchi o il primo finardi a regalarci schegge di prog che nemmeno certi gruppi tipo questo!

Pietro55 ha detto...

Purtroppo, di banalità se ne possono contare, e tante, caro UGO.
Anche per me, a parte Area, BANCO, Osanna, PFM, New Trolls, RDM, Perigeo, il Sorrenti di ARIA e qualcun'altro che dimentico, c'è poco da stare allegri.
All' inizio, come tutti, compravamo i 45 giri. "La prima goccia bagna il viso" e "Oye Como va", credo siano stati i primi. Mentre un amico più grande mi passava tutto ciò che arrivava dall' America. Da Abraxas a Crown of creation, da Jimi ai Doors.
Peccato averceli solo in ristampa, oggi, tutti questi gioielli. Ma allora non potevi immaginare... e comunque negli anni '80 sono riuscito a recuperarne due(pensa un po')
Canis lupus Darryl Way' s WOLF. Comprato a Torino nel '74, poi "perso". L' ho, miracolosamente, ritrovato in un negozietto di cianfrusaglie, per poche lire e in buono stato. Stesso discorso, più o meno, per Carlos Santana e Buddy Miles LIVE. Per il resto, davvero peccato.
Questo per dire che si può amare un disco anche solo per una questione d' affetto, oltre che per quella artistica.
UT, ad esempio, non è affatto un capolavoro, eppure io lo adoro.
Aldo, un simpatico chitarrista, mi aspettava sempre giù al Corso, e ogni volta mi "supplicava" di fargli ascoltare questo o quello. Mi ero fatto bombardare, per tutto il pomeriggio da "C'è troppa guerra", e ora lui mi chiedeva di risalire su, e francamente non era per farlo penare. Così, dieci minuti dopo gli dicevo: "E vabbe', andiamo, va."
Salviamo, e i muri di casa ritornavano a tremare.

Pietro55 ha detto...

*Saliamo

JJ John ha detto...

Io invece sostengo che TUTTO il prog italiano sia da salvare, e TUTTO meritevole di grande ammirazione. E questo al di là delle singole valenze artistiche.

Perché, al di là dei risultati e delle vendite, corrispose comunque a uno stile che sfidò tutte le convenzioni, i perbenismi e le ipocrisie della società di allora: cioè un sistema catto-democristiano in cui il massimo della musica si limitava alla Hit Parade e alle trasmissioni del sabato sera.
Quindi mi viene la pelle d'oca quando dicono che "Mina è la più grande cantante italiana". Non è vero. E' che per un certo periodo c'è stata solo lei. E non avevi scelta: era un monopolio come lo era quello della Rai. Nada, se vogliamo, era molto meglio di lei e lo è ancora oggi. Silvana Aliotta... ma non ne parliamo neppure.

Altra cosa: quando vi riferite al prog italiano degli anni Settanta, cercate sempre di leggerlo con la mentalità di allora. E riferendovi alla società italiana di allora. Altrimenti l'analisi non funziona.
E a quel punto vi renderete conto che gli Alluminogeni erano assolutamente geniali, i Circus 2000 un po' fricchettoni ma davvero coraggiosi, e i Trip erano letteralmente dei mostri.

E infine, basta con chi mi viene a dire che il prog italiano era una scopiazzatura di certi stili angloamericani perché, anche se fosse, ha un'importanza relativa.
Il bello del nostro prog fu che finalmente riuscì a schiodare l'Italia da una condizione musicale fascio-ottocentesca. E se non fosse esistito, a quest'ora eravamo ancora tutti attaccati ai cinguetii di Massimo Ranieri o al melodico napoletano.

E infatti lo siamo ancora! Direte voi.
Si ma quello non è per colpa del Prog, ma per l'indole degli italiani che, malgrado la loro straordinaria cultura, sono sempre rimasti per amore o per forza alla periferia dell'impero.

Quindi massimo rispetto ai Fli D'Erba, ai Flashmen e anche agli Apoteosi. Ridicoli? Affatto. Almeno loro ci hanno provato a sfidare le convenzioni. Oggi chi c'è che fa altrettanto? Rocco Hunt? Ma per favore...

Pietro55 ha detto...

Io adoro il POP, come lo chiamavamo allora e, ovviamente, lo adoro soprattutto per il suo valore artistico. Osanna, Banco, Area... non so se mi spiego.
Certo, meglio i Fili d' erba, che cento Hit Parade, ma oggi è diverso, JJ. Abbiamo accumulato un po' d' esperienza, e cosa vuoi che altro di dica? Che magari, allora, avrei potuto anche apprezzarli, oggi no! Non ci riesco affatto.
Come diceva il buon Bennato: "Pretendo il meglio di quello che c'è" E aveva ragione.
Sai cos'è, JJ, è che con l'età si diventa più esigenti. Tutto qui.

claudio65 ha detto...

Dice giustamente Pietro55: "Con l'età si diventa più esigenti". Ed è proprio per questo che io, con l'età, ho sempre più valorizzato il rock psichedelico e progressivo "made in Italy". Ero un adolescente negli anni ottanta, ma già allora, preferivo riascoltare i New Trolls di "Una Miniera", "Il Sole nascerà" e "Davanti agli occhi miei" piuttosto che il pop "paninaro" propinatoci in diverse forme ed anche in Italiano. Ed oggi, questo per me vale ancora più di allora.
Io ritengo che l'anima vera del progressive rock - come era stato negli anni sessanta per il beat - si trovi proprio nell'underground, nelle piccole band che hanno creato il genere dal fondo delle cantine e dei garage. Quindi, per me, gente come i Flashmen, i Numi, gli Alluminogeni, i Capsicum Red e mille altri meritano rispetto e considerazione. Indipendentemente dai risultati di vendita, che non sono stati premianti.
Riguardo a cos'era la musica italiana PRIMA del beat e del progressive rock, J.J. ha parlato di situazione "fascio-ottocentesca". Io oserei dire che era anche peggio! Ai tempi del Fascismo un po' di finto-jazz pure si riusciva ad ascoltare, grazie a musicisti come Rebagliati, Barzizza, Natalino Otto e Gorni Kramer. Per almeno quindici anni, almeno tra il 1951 ed il 1966, si era tornati indietro di brutto, ad una lagna melodica d'anteguerra, ma ante Prima Guerra, non seconda. Questa era la situazione quando i primi gruppi di "capelloni" ci avevano provano orecchiando Beatles e Stones. Ed in pochi anni eravamo arrivati al prog. Quindi, lode davvero a chi ci ha provato.

ugo ha detto...

giusto per fare una battuta che mon mi sembra manco cattiva potremmo dire che l'unica musica davvero "regressiva" giusto da contrapporre alla musica "progressiva" dove il termine regressivo va preso per quello che è ossia solo rumore e frastruono fine a se stesso sia stata la musica house degli anni 80 e poi la techno degli anni 90! perchè ammettiamolo pure noi ROCKETTARI di ogni genere PROGSTERS PUNKSTERS O METALLARI qualsivoglia PERLOMENO IO LA DISCO-MUSIC degli anni 70 lo sempre adorata non fosse altro perche era lo specchio di quei tempi veniva suonata bene e con strumenti tradizionali ed esprimeva una voglia di vivere tipica dei fine 70/80.poi negli anni 80 decennio davvero vuoto e privo di qualsivoglia fermento sociale ci sia stato il punto piu basso al livello qualitativo e se non fosse stato per bands tipo U2 o SIMPLE MINDS ma ci affiancherei pure i DURAN DURAN e gli SPANDAU BALLET(sebbene in maniera piu approssimativa)sarebbe un decennio da buttare via.poi solo nei primi 90 parallelamente alle prime ristampe del prog nostrano ad opera prima dei japponesi e poi della mitica VINYL MAGIC(attuale BTF) C'è STATO UN RITORNO AL PROG grazie pure al NEO PROG un saluto ugo

Pietro55 ha detto...

ROCCHI, BATTIATO, FORMULA 3, DELIRIUM, Q.V.L., RADIUS, NUOVA IDEA, JUMBO, TRIP, NADMA,
ORME, JURI CAMISASCA, ARTI & MESTIERI, BIGLIETTO PER L' INFERNO, IL VOLO, NAPOLI CENTRALE, DEDALUS...
È un numero considerevole, e sto parlando di "complessi" di un certo livello, che aggiunti al frettoloso elenco precedente, fanno un bel mazzo. E sto parlando del POP che conta.
Se mancano i FLESHMEN, è solo perché non li ho mai ascoltati, e mi dispiace. I FILI D' ERBA, invece, ho dovuto relegarli, e mi dispiace, ma non cambio idea.
Epperò, se ho mancato di rispetto a qualcuno, chiedo umilmente scusa. L' educazione prima di tutto. Perché magari mi sarò espresso in un certo modo, e non dovevo. Però, caro Claudio, non basta chiudersi in cantina per fare buona musica. Ci vuole culo, ma soprattutto gli attributi...

Una delle ultime canzoni "LEGGERE" che ho ascoltato, è stata "Cos'è la vita senza l' amore", dopodiché, come in una favola, mi sono ritrovato in un mondo nuovo, bello, fantastico. Fatto apposta per me. Uno di quelli che arrivano ogni cento anni, perciò dico sempre a me stesso di avere avuto un bel culo.
Ciò che ho visto e sentito in quegli anni è dentro di me, e lo sarà fino alla fine.
Un caro saluto a tutti

ugo ha detto...

ciao PIETRO55 però nel tuo lungo elenco hai dimenticato i MATIA BAZAR che erano POP e che POP con qualche leggera difressione nel PROG ma sei con me quando dico che CAVALLO BIANCO è una delle piu belle se non la piu bella canzone mai scritta in ITALIA estensione vocale a parte!

MarioCX ha detto...

Non sono troppo d'accordo a giudicare un filone artistico con "la mentalità di allora". Non esclusivamente, voglio dire.
E' sicuramente importante considerare l'humus ideologico in cui si trovava immerso e di cui in certa misura ne era espressione, ma ciò che di valido è stato fatto stiamo certi che è arrivato a noi e raggiungerà anche i nostri nipoti.
Anzi "I figli dei figli dei nostri figli"...come dicevano i Moodies!

Pietro55 ha detto...

Ugo, ma sei matto? Che c'entro io con i Matia Bazar?

ugo ha detto...

vabbe pietro voglio ricordarti che i MATIA BAZAR nacquero dall'embrione dei JET + il battersita buonanima GIANCARLO GOLZI proveniente dai MUSEO ROSENBACH per cui altro che ci vedo un collegamento eccome!
poi sui MATIA per carita potevano pure non piacere ma perlomeno quel brano direi sia INDISCUTIBILE mai sentito in italia un pezzo con tale estensione vocale!

Pietro55 ha detto...

Non ho niente dei Matia Bazar, non sono il mio genere. A parte quello che ho potuto ascoltare in tv.

Anonimo ha detto...

Cavallo Bianco era bella per l'interpretazione di Matia, ma non è che fosse una canzone da strapparsi i capelli. Come composizione e arranfgiamenti, molto meglio la trilogia elettrica con Mauro Sabbione

Yossarian ha detto...

Ciao, approfitto del fatto che si stia parlando del prog in generale per fare una domanda a John e a chi vorrà rispondermi: ieri sono incappato per caso in una copia di "Note di pop italiano" di Enzo Gentile e Saverio Angiolini (Gammalibri, 1978). Finora ho letto solo il primo capitolo ma mi ha stupito la ferocia con cui in poche pagine vengono stoncati tutti i protagonisti di quell'epoca che tra l'altro nel 1978 non era poi così lontana. Volevo chiedere se è un atteggiamento peculiare di quei due autori oppure se nel 1978 quel tipo di rifiuto era diffuso. Grazie.

ravatto ha detto...

Ugo, a proposito di "regressive", ti dedico questo brano :))

https://www.youtube.com/watch?v=XzC682azisU

MarioCX ha detto...

A Yossarian:

in realtà nel 1978 l'epoca prog era distante anni luce.
Punk, disco e new wave avevano reso il rock progressivo vecchiume da fratelli maggiori.
Da cui la furia iconoclasta che caratterizzò certa pubblicistica in quel periodo e non solo.
Dare addosso al prog diventò la moda ideologica del momento e, come spesso accade per le mode ideologiche, guai chi non vi aderiva.
In realtà si trattava di un misto tra codardia e miopia.

Se è vero che le ideologie si basano su brandelli di verità e poi mentono per omissione, la verità era che il prog si, diciamolo, fu a spesso pretenzioso, accademico e ridicolo, l'omissione però fu di negarne i meriti, ovvero la produzione di grandi dischi.
Per cui i Genesis, nel giro di pochi anni passarono da una condizione di favore al limite della piaggeria ad essere oggetto di uno scherno avanzato in modo volgare, arcigno e semplicemente idiota.

Ma il prog in fondo pagava contrappasso ad un'altra ideologia, questa volta ad esso favorevole, che caratterizzò i suoi anni migliori quelli dal 1970 al 1973 circa: secondo questi teoreti il pop dei '60, Beatles in testa, era solo vuoto canzonettare...vuoi mettere le suite degli Yes.
Insomma...chi la fa, l'aspetti.


JJ John ha detto...

Personalmente, reputo "Note di Pop Italiano" di Angiolini e Gentile il prodotto - anche oltremodo supino - di un epoca in cui si era affermata l'ideologia del proletariato giovanile.
Un periodo in cui molti reporter, quand'anche borghesi, arrivisti o provocatori, decisero per motivi loro di sottostare a determinate linee teoriche ed editoriali.
Il tutto, col risultato di tranciare giudizi parziali, se non addirittura analiticamente e politicamente scorretti.

Ma non è questa la prospettiva con la quale noi dobbiamo affrontare certe letture.

Dobbiamo semmai considerarle come il "prodotto" di un percorso storico. Cioè: comunque "valide" e " rappresentative" del momento che le partorì. E questo al di là delle nostre convinzioni.
Altrimenti ci perdiamo un pezzo della nostra menoria. Ci perdiamo i testimoni per strada. Non capiremo più il nostro presente, e non sapremo più lottare per il nostro futuro.
Esattamente come sta succedendo a vent'anni a questa parte.












ugo ha detto...

ah questo prog e questo ns.john che ci delizia con le sue schede!ci dobbiamo considerare davvero fortunati ad avere(mi riferisco a noi lettori) un cervellino fine come john che ne sa piu lui che manco il diavolo!
però a questo punto mi chiedo:
dopo tutte queste bellissme schede cos'altro avrà ancora in mente john di postare?
in altre parole quanti gruppi o dischi ancora andrebbero postati perchè,pur essendo minori,certi gruppi(vedi i fili d'erba)occupano comunque un loro posto nell'ambito del prog.o magari john ha in mente altri cantautori che si riferiscono a quel periodo!
la curiosità è forte e come diceva lucio battisti in una sua canzone del 80........lo scopriremo solo vivendo......ciao john ugo

JJ ha detto...

Lo scoprirò anch'io :-)))

ravatto ha detto...

John, per Lucio Dalla sei in "gestazione"??? :))

JJ john ha detto...

In questo momento sto scrivendo per il n°2 di Vinile che sarà una bomba.
Lucio Dalla è in borderline. Comunque, se ci sarà una scheda sarà sicuramente del periodo con Roversi.
Mi piacerebbe parlare prima di Gianfranco Manfredi. Nessuno meglio di lui è stato in grado di leggere il Parco Lambro del 76 e, in generale, tutto il Movimento dell'Autonomia.

Pietro55 ha detto...

Anche a me andrebbe bene una rece su Dalla del periodo con Roversi.Eccome!

ravatto ha detto...

Olèèèè! :) Grazie mille!

taz ha detto...

...un giorno di tanto tempo fa, propio qui in questo Blog ....commentai un post di JJ....non ricordo il nome del gruppo ma...ricordo la risposta che mi diede un "componente" del gruppo!!!...presi un po' di cenere..me la misi in testa e...riflettei....Questo per dire che il prog effetivamente..va salvato...va salvato tutto!!!....anche quei gruppi, che adesso ci sembrano abbiano fatto lavori inutili...basta pensare il periodo e lo sforzo di quei "giovani" musicisti nel cercare qualcuno che avesse il "coraggio" di produrli....quindi..tanto di cappello a quel prog che prog, forse, non era...ma per chi ci "credeva" ...lo era!

ugo ha detto...

son pienamente d'accordo con te TAZ DE LAT (scherzo!)
il PROG va salvato tutto mai parole piu appropriate e il ns. buon JOHN nel recensire le schede non solo ci offre un documento tecnico/artistico del gruppo in questione ma lo riferisce sempre e comunque al suo periodo storico e non a caso lui ha sempre sottolineato l'importanza dei riferimenti storici di un gruppo o di un movimento artistico!
poi si sa non tutti i dischi possono valere che ne so una STORIA DI UN MINUTO UN DARWIN O UN DNA O YS ETC..
percio si parla di gruppi minori dove per minore non si fa solo riferimento al valore artistico ma pure all'esiguità di una discografia con le dovute eccezioni tipo i DE DE LIND che col loro unico disco son rimasti nella storia del prog italico.
poi a me stanno piacendo molto queste schede sui cantautori che per appartenenza storica ma pure stilistica hanno avuto molti legami col movimento prog.meno male che ce il ns. john a soddisfarci queste ns.esigenze artistiche!

Pietro55 ha detto...

Io invece salvo solo la buona musica, di qualunque genere essa sia.
Mi sembra anche di aver chiesto scusa, ma non cambio opinione.
L'ho già espressa, e quella rimane.
Il tutto, naturalmente, detto serenamente.
Ciao

ugo ha detto...

be PIETRO FIFTY/FIVE mettiamola cosi:
un disco come questo uno se lo compra giusto per collezione poi magari ti ascolti solo quei 2/3 brani migliori insomma non lo consumi certo come abbiam fatto coi dischi della PFM/ORME/BMS ma resta sempre un documento sonoro dell'epoca magari bruttino ma non spregevole!

Pietro55 ha detto...

Ugo, io non ho mai comprato un disco per collezione. A me interessano solo per i contenuti, e se non lo reputo all' altezza lo "relego" ed è già tanto.
Sapessi quanto CD ho fatto volare dal finestrino della macchina...

ugo ha detto...

be per carità rispetto questa tua visione unica cosa quando deciderai di buttare i prossimi cd fatti un giro dalle mie parti che saro li pronto a raccoglierli con simpatia ed affetto ugo.allora dimmi perlomeno quali sono i tuoi 6 dischi che ti porteresti sulla famosa isola sperduta!

Pietro55 ha detto...

Sei? Eccoli
Caution
Io sono nato libero
Pollution
Azimut
Storia di un minuto-Per un amico, che ho sempre considerato un doppio, e comunque inseparabili, per me.
Concerto grosso(il mio primo amore)
E comunque non credo di avere inventato qualcosa.
Siamo ai vertici, e più in alto di così non si può
A proposito, ma ci sono ancora isole sperdute?

Pietro55 ha detto...

Dimenticavo, LUNGA VITA AL PROG

UGO ha detto...

ciao sei molto simpatico be non lo so ma se ti avessi parlato di un isola "reperibile" poi magari ti saresti portato via piu di 6 dischi mentre cosi ti ho costretto a fare una scelta!vuoi sapere i miei 6? eccoli:
LE ORME "FELONA E SORONA"
NEW TROLLS "UT"
OSANNA "L'UOMO"
JUMBO "DNA"
DE DE LIND "IO NON SO DA DOVE...."
BALLETTO DI BRONZO "YS"

Pietro55 ha detto...

Ugo, scusami,
nella fretta ho dimenticato
L'Uomo-Palepoli(anche loro inseparabili
Come un vecchio incenerire...
e siamo a otto.

Di CD da buttare, purtroppo per te, non ne ho più.

Pietro55 ha detto...

Buoni i tuoi sei, tranne che per YS
Che ci posso fare, non mi va proprio giù.

taz ha detto...

Ugo..hai detto quello che volevo dire.....stessa linea, anzi..parafrasando....."fedeli alla linea"...riguardo te Pietro 55 ognuno è libero di fare quello che vuole dei propi CD....(credo che la tua sia stata una battuta..o almeno spero).....se no fai come ho fatto io......li ho regalati a JJ che ci ha fatto delle "schede"!!!.....non voglio assolutamente convincere nessuno a cambiare la propia opinione!!!....io ho dei CD che non mi convincono??...aspetto il buon momento per "riascoltarli"...per capire quello che non capivo....credo ci siano tanti lati per osservare la Luna...cosi dicono i Pink Floyd...ciao

Pietro55 ha detto...

Beh, effettivamente ne ho regalati parecchi, Taz. Ma dopo anni e anni di ascolti, e alla fine ho deciso.
Mi è anche capitato di farli volare dal finestrino, ma dovevano essere ridicoli. Tanto che non mi ricordo più quali.
Nel girone degli "insopportabili" ho relegato(Maronna mia che sto per dire)
LATTE E MIELE: PASSIUM SECUNDUM MATTHEUM, perché troppo emersoniano, e c'è anche troppa predica.
METAMORFOSI: INFERNO(oggi qualcuno mi ucciderà) le tastiere come carrarmati, mi sentivo schiacciare. Salvo solo la voce.
YS, gli preferisco il rock sanguigno di SIRIO.
Per me, quello di YS è un altro gruppo.
E che Dio abbi pietà di me.

JJ ha detto...

Ecco Pietro Fiftyfive, la prossima volta,
prima di far volare fuori dal finestrino, incenerire o prendere a martellate titoli quali quelli che hai citato, fai uno sforzo.
Placa il tuo disgusto, metti da parte ciò che secondo te è pattume, e quando ne hai fatto una bella pigna fai così: ne spedisci metà a me, e metà a Ugo. Così siamo tutti contenti.

Pietro55 ha detto...

Non si tratta di disgusto, JJ, ma di gusto. E "Inferno" non è affatto di mio gradimento.
A quel tipo di tastiere gli preferisco "E fu il sesto giorno".
Stesso discorso per i Latte e Miele. Mentre per "YS" il discorso cambia: è un bel peccato non aver continuato sulla strada di "Sirio", per me, che preferisco l' hard-rock. E comunque a chi spedisco questi tre CD?

ugo ha detto...

a me a me ugo poi se ti trovi dalle mie parti ti faccio mangiare con me volentiri ugo

Pietro55 ha detto...

Scendi in Sicilia questa estate, Ugo.
Ti ospitero' per una settimana, e al ritorno ti farò viaggiare col cofano pieno.
L' intero girone degli insopportabili sarà tuo.
Pensaci.

ugo ha detto...

e comunque se vuoi condividere l'amicizia su fb sarei lieto di accettarla parlo sul serio ciao in quale città della sicilia ti trovi?
io sto qui a battipaglia(salerno).

Pietro55 ha detto...

Io sono di Comiso, in provincia di Ragusa,
città che negli anni '80 ospitò i missili Cruise nell' allora base nato, ora convertita in aeroporto civile.
Ti sembrerà strano, ma non sono mai stato un utente di FB.
Per quanto riguarda un eventuale incontro, sarei disponibile a organizzarne uno qui da me. Vi vengo a prendere all' aeroporto, e poi decidiamo dove alloggiare, qui in città, oppure al mare. Ma tanto so già che per quei giorni avrete tutti degli impegni.
Lo vedi che cuore grandeabbiamo noi meridionali,Ugo.
Naturalmente scherzo. In ogni caso, sappiate che ai sottofondi, preferisco i Led Zeppelin a tutto "sfondo".

Pietro55 ha detto...

"Sfonno"

ugo ha detto...

be se mi citi gli ZEPPELIN allora il discorso si fa davvero lungo e comunque pure io amo l'HARD-ROCK e la triade ZEP/PURPLE/SABS mi sta nel cuore e nell'anima.comunque io della sicilia conosco solo MESSINA che ho visitato che ero piccolino mentre ignoro(purtroppo) tutto il resto ma RAGUSA SIRACUSA che sono situate al lato sud estremo mi hanno sempre affascinato e quando seguivo il commissario MONTALBANO mi deliziavo gli occhi a vedere quei bellissimi luoghi per non parlare della cucina dove siete STRAORDINARI!
guarda io rispetto tutti gli italiani ma verso i siciliani e la sicilia provo grande stima e simpatia per cui mai dire mai!
un abbraccio ugo

Pietro55 ha detto...

L' altro ieri mia cugina mi ha mandato una foto con Montalbano, da Scicli. Vuol dire che stanno ancora "girando".
È un luogo straordinario, c'è tanto barocco, e si possono fare escursioni nella vicina Valle dei templi e a Siracusa: meravigliosa area archeologica.
Volendo, anche Taormina "non è poi così lontana".
Beh, io sarei disponibilissimo a passare qualche giorno insieme...
Ma tu, Ugo, te lo immagini JJ che cucina per noi?

JJ John ha detto...

@Pietro55 e Ugo:
Bravi, bravi. E io sono qui che da nove anni mi faccio il culo per allietarvi gratis, e appena c'è qualcuno che potrebbe spedirmi tre Cd per ringraziarmi vi fate la conventicola. Ti invito qua, ti invito là, "L'altro ieri mia cugina mi ha mandato una foto con Montalbano". Ma per favore...

Pietro55 ha detto...

Ma il mio invito era rivolto a tutti, JJ.
Ho pensato: chissà che non si possa per davvero passare qualche giorno tutti insieme.
Ma forse sono stato frainteso.

ugo ha detto...

dai john lo sai che ti vogliamo bene e pendiamo dalle labbra della tua cultura sopraffine e poi,come dice giustamente il sig.pietro, l'invito era rivolto a tutti nessuno escluso!

JJ ha detto...

Io alludevo ai tre cd di Pietro(passio, ys e inferno)che Ugo vorrebbe fregarmi...

Pietro55 ha detto...

Facciamo così:
questi a JJ, perché è giusto così,
I prossimi(se ce ne saranno) a Ugo
Un caro saluto

UGO ha detto...

nessun problema tanto li ho tutti e tre:
-INFERNO (VINYL MAGIC)
-YS due copie entrambe philips
-PASSIO su stampa philips
e poi è giuswto darli al ns. WEBMASTER ma non certo perche gli mancano(figuriamoci)!ma perche se li merita mentre tu,caro PIETRO55,vedi un pò se riesci a trovarmi questo disco che ho già richiesto pure a JOHN e manco lui,nonostante le sue numerose conoscenze,è mai riuscito a trovarmelo:
si tratta del primo singolo della BOTTEGA DELL'ARTE ANNO 74 ETIC.TOMATO ZZ999
"ADDIO/NOTTURNO PER NOI" guarda PIETRO se riesci a trovarmelo me lo vengo a ritirare personalmente in SICILIA ..PROMESSO CIAO UGO!

Pietro55 ha detto...

Tutti d'accordo, quindi.
Per La Bottega dell' Arte, purtroppo, non posso aiutarti.
Ma quando ti va di farti una passeggiata...

ugo ha detto...

guarda ormai non so piu a chi chiederlo lo avro chiesto ad oltre 150 venditori diversi ma nessuno ce lo ha solo tre lo hanno avuto ma molto tempo fa e io spero di trovarlo prima di defungere da questa terra!!! ciao e grazie per l'invito ugo

Unknown ha detto...
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Unknown ha detto...
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Unknown ha detto...

Io sono di Reggio Calabria (John lo sa)... casomai lo volesse Pietro, potremmo fare un incontro a base di pistacchio e 'nduja :) .

Tornando al post, innanzitutto quando parliamo di Italdisc post '64 dovremmo parlare di Nuova Italdisc in quanto l'Italdisc "di Mina" - ma non solo - aveva cessato l'attività nel dicembre '63.

In merito a quanto esponeva JJ sulle cantanti... Mina è un mostro di bravura. Credimi. Ma ha un difetto: è "tecnica". Canta "di testa" (in tutti i sensi), non di viscere (ecco perché a un ben noto cantautore che ha lavorato (anche) con lei non risultava "simpatica"...): Nada, la Aliotta, ma anche Jutta Nienhaus - con la quale ho spesso il piacere di parlare - sono più "coinvolgenti" proprio per questo.

Detto questo, mi ritiro :P .
Cia'!

claudio65 ha detto...

Vorrei portare alla vostra attenzione questo link dei "guastatori" del sito "Orrore a 33 giri".

https://www.orrorea33giri.com/le-10-peggiori-copertine-del-rock-progressivo-italiano/

Nel mazzo di questa poco commendevole classifica, ci sono anche alcuni capolavori discografici del prog-rock. Cosa ne pensate? Secondo me, certe loro valutazioni possono anche essere condivisibili. Altre mi sembrano un po' ingenerose. Ma una cosa è certa: a volte nella scelta delle copertine c'è stata qualche idea discutibile.

Anonimo ha detto...

Disco non particolarmente riuscito, mai apprezzato

Copertina alquanto discutibile

Michele D'Alvano